Durante la fase post-menopausale (ovvero quando il ciclo mestruale è assente per un periodo superiore a 1 anno), la donna non dovrebbe sperimentare perdite ematiche correlate alle mestruazioni. Dopo la menopausa, anche un lieve spotting non è normale. In presenza di perdite ematiche in postmenopausa, è importante fissare un appuntamento con il ginecologo il prima possibile. Esse potrebbero essere causate da una serie di problemi di salute, alcuni dei quali gravi.
Di seguito proponiamo una panoramica delle cause più comuni di sanguinamento post-menopausale.
Cause
Vi sono diverse condizioni che possono provocare perdite ematiche post-menopausali, tra cui:
Polipi: si tratta di escrescenze, di solito benigne, che possono svilupparsi nell’utero, sulla cervice, o all’interno del canale cervicale e possono causare sanguinamento.
Atrofia endometriale (assottigliamento dell’endometrio): dopo la menopausa, l’endometrio (il tessuto che riveste l’utero) può divenire molto sottile a seguito della diminuzione dei livelli di estrogeni e può causare perdite ematiche inaspettate.
Iperplasia endometriale: questa condizione è caratterizzata dall’ispessimento del rivestimento uterino causato dall’eccessiva quantità di estrogeni e da scarsi livelli di progesterone. Ciò può comportare sanguinamento. L’obesità può essere la causa del problema. Alcune pazienti affette da iperplasia endometriale possono presentare cellule anomale che possono portare allo sviluppo di carcinoma endometriale.
Tumore all’endometrio: la presenza di perdite ematiche dopo la menopausa può essere un segno di tumore all’endometrio.
Altre cause: la terapia ormonale, una infezione a carico dell’utero o della cervice, l’assunzione di determinati farmaci (come i fluidificanti del sangue) e altre tipologie di cancro possono causare sanguinamento post-menopausale.

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