La rinite vasomotoria è determinata da un meccanismo incontrollabile di congestione e decongestione dei turbinati, particolari strutture cavernose della parete delle cavità nasali che, normalmente, contribuiscono a riscaldare, filtrare e umidificare l’aria inspirata, in modo da renderla idonea a passare nelle vie aeree inferiori.
Questo disturbo fastidioso, spesso destinato a diventare cronico, può essere allergico o non allergico. Ecco come è possibile riconoscerne la natura e curarlo.
Le due forme della rinite vasomotoria
Nella rinite vasomotoria si distinguono la forma allergica e quella non allergica (65%-70% di tutte le riniti).
Le forme allergiche hanno una componente genetica e nascono da una reazione abnorme verso sostanze presenti nell’ambiente, acari, pollini o pelo di animali.
Le riniti non allergiche, molto frequenti, specie in età adulta, possono dipendere da un’alterazione dei meccanismi di congestione-decongestione dei turbinati, dalla presenza di cellule infiammatorie nella mucosa nasale, da episodi infettivi, o anche da un utilizzo inappropriato dei comuni decongestionanti nasali.
I sintomi e le cure
I sintomi che caratterizzano la rinite vasomotoria sono:
- ostruzione nasale
- starnuti a raffica
- prurito al naso, al palato e nelle orecchie
- gocciolamento nasale
Nelle forme allergiche si possono associare anche:
- asma brochiale
- orticaria
- dermatite atopica nei bambini
- otiti
Se siete afflitti da crisi di starnuti e naso perennemente chiuso, è consigliabile affrontare il problema in modo serio. Cominciate col rivolgervi al vostro medico di base: tante forme sono dovute a infezioni virali o batteriche e vanno affrontate con cure mirate.
Se, nonostante le cure proposte dal medico di base, il disturbo non si risolve, è bene rivolgersi a specialisti come l’allergologo e l’otorinolaringoiatra. Dopo avervi prescritto una serie di test specifici, il primo potrà individuare una eventuale forma allergica, le cui crisi vengono scongiurate grazie alla prevenzione, a farmaci e a immunoterapia specifica (impropriamente nota come vaccino).
Se la vostra rinite risulterà essere di tipo non allergico, una visita otorinolaringoiatrica comincerà con l’escludere altre malattie che possono ugualmente dare luogo a ostruzione nasale (deviazione del setto, polipi, vegetazioni adenoidee, sinusiti).
Un particolare esame, la citologia nasale, è in grado di svelare forme non allergiche infiammatorie e infettive.
C’è da dire che, a oggi, la rinite vasomotoria non allergica è meno conosciuta e studiata di quella allergica e viene trattata affrontando i sintomi, con farmaci cortisonici e antistaminici e terapia antibiotica locale.
Quando le cure condotte per un periodo adeguato non risolvono il problema, se vi è ostruzione nasale per un ingrossamento permanente dei turbinati (ipertrofia) si può pensare a un intervento di decongestione chirurgica: dura pochi minuti e richiede una permanenza in ospedale di sola mezza giornata.
Gli aiuti…dolci
Anche la medicina dolce può offrire un aiuto per i casi più ostinati di rinite vasomotoria:
Omeopatia – si rivelano utili prodotti quali: ammonium carbonicum, melilotus officinalis, sticta, kalium bichromicum e lemna minor.
Fitoterapia – Ribes nigrum 1 dh mg: è l’antinfiammatorio verde per eccellenza, decongestiona la mucosa nasale. Si assume 3 volte al giorno 15 minuti prima di colazione, pranzo e cena.
Oligoelementi – può giovare la somministrazione di Manganese-Rame, 1-2 dosi a settimana (OHOLING 11) per almeno 3 mesi.
C’è chi ha un buon sollievo dall’agopuntura e dalla moxibustione. Recenti ricerche suggerirebbero anche l’utilizzo di integratori a base di calcio.